Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1955
Naufraghi in porto (Dopo il divorzio)
Grazia Deledda
In casa Portu, nella camera dei forestieri, c'era una donna che piangeva. Seduta per terra, vicino al letto, con le braccia sulle ginocchia sollevate e la fronte sulle braccia, piangeva singultando, scuotendo la testa come per significare che per lei non c'era, non c'era più speranza. Le sue spalle rotonde e il suo dorso bene fatto, ben disegnato da un corsetto di panno giallo, s'alzavano e si abbassavano come un'onda. Intorno era quasi buio: la camera non aveva finestra; la porta spalancata su una terrazza di mattoni s'apriva su uno sfondo di cielo cenerognolo che andava sempre più oscurandosi.