Nato a Oristano il 19 marzo 1884 da Pietro (Consigliere di Corte di Cassazione) e Giovannina Marchi. Di famiglia agiata della media borghesia, fratello di Nicolò Fancello, fu tra i fondatori, con Bellieni, Lussu, Puggioni e Mastino, del Partito Sardo d’Azione nel primo dopoguerra. Fu uno scrittore, un giornalista e un attivo uomo politico. Si laureò in leggi e prese parte alla prima guerra mondiale, ricevendo due medaglie d’argento. Stabilitosi a Roma cominciò a collaborare con la rivista Volontà e fu parte attiva nella organizzazione degli ex-combattenti. Fu uno dei fondatori del Partito Sardo d’Azione. Nel 1931 dopo aver lasciato il suo posto di lavoro agli ospedali riuniti di Roma, venne processato e condannato a 10 anni di carcere perché sospettato di far parte di un gruppo clandestino. Venne liberato nel 1943 quando cadde il fascismo. Divenne dirigente della resistenza romana, nel 1945 si occupò dell’assistenza ai reduci, in quel periodo passò al Partito Socialista Italiano in seguito allo scioglimento del Partito Sardo.
Per alcuni anni diresse a Genova il giornale Il lavoro, pubblicando romanzi e saggi memorialistici, tra questi ricordiamo Il diavolo tra i pastori e Il salto delle pecore matte, in cui chiede per la Sardegna l’Autonomia. Utilizzò lo pseudonimo di Francesco Brundu . Morì nel 1970.
Opere
• Il partito d'azione nei suoi metodi e nei suoi fini, Roma, Società Anonima Poligrafica Italiana, 1944.
• Il partito d'azione nei suoi metodi e nei suoi fini, Roma, Partito d'azione, 1944.
• Il diavolo fra i pastori: romanzo, Roma, Mondadori, 1945.
• Il salto delle pecore matte, Roma, De Carlo, 1949.
• Il salto delle pecore matte, Roma, De Carlo, 1950.
• Il salto delle pecore matte, Spoleto, Tipografia Panetto e Petrelli, 1950.
• Adalgisa e altri racconti, prefazione Nicola Tanda, Sassari, Edes, 1997.
Antologia
- Il salto delle pecore matte, Roma, De Carlo, 1949
- Il diavolo fra i pastori, Roma, Mondadori, 1945