Nato a Cagliari alla fine del III secolo, morto a Vercelli nel 371. Giovanissimo si trasferì a Roma dove fu consacrato vescovo di Vercelli, intorno al 340, dal papa Giulio. Nel 354 partecipò con Lucifero alla missione inviata dal papa Liberio all’imperatore Costanzo per ottenere la convocazione di un concilio che condannasse l’arianesimo. Come Lucifero, per le sue lotte contro gli ariani, fu inviato in esilio dall’imperatore Costanzo, prima in Palestina, poi in Cappadocia e nella Tebaide. Morto Costanzo, l’imperatore Giuliano richiamò dall’esilio tutti i vescovi, ma Eusebio, per volere del papa Liberio, si recò ad Alessandria, dove si doveva riunire un nuovo concilio e dedicò ogni sua attività a riportare alla disciplina la Chiesa d’Oriente. Rientrato a Vercelli, vi morì lapidato dagli ariani nel 371.
Opere
• Epistole Antiquorum patrum sermones et epistolae de Sancto Eusebio vercellensi et martire ex codice manuscripto veteri tabularii ecclesiae vercellensis periscorum item patium et aliorum authorum testimonia de eodem. Vita praeterea eiusdem..., Mediolani, 1581.
• A Eusebio si attribuiscono inoltre un Trattato sulla Trinità (secondo alcuni composto da san Atanasio) e un Evangelario latino, conservato nella cattedrale di Vercelli, edito in Roma, nel 1749 dal P. Giuseppe Biandani.
Bibliografia
• P. TOLA, Dizionario Biografico degli uomini illustri di Sardegna, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1837-38, vol. II, pp. 70-77.
• G. SIOTTO PINTOR, Storia letteraria di Sardegna, Cagliari, 1843-44, vol. II, pp. 51-55.
• R. CIASCA, Bibliografia sarda, Roma, 1931-34, vol. II, p. 174, nn. 6573-6576.
• F. ALZIATOR, Storia della letteratura di Sardegna, Cagliari, Edizioni della Zattera, 1954, pp. 22, 29-31.