Nato a Cagliari l’11 novembre 1853 da Antonio (avvocato) e Rita Zucca; morto a Roma il 31 agosto 1931. Laureatosi a Torino in giurisprudenza, esercitò per breve tempo l’avvocatura nello studio paterno a Cagliari. Intraprese la carriera universitaria, insegnando Diritto romano all’Università di Macerata, poi a Genova ed infine dal 1895 al 1924 a Napoli, dove fu anche rettore. Come studioso di diritto appartenne alla scuola tedesca. Aveva a suo tempo contestato le teorie di Lombroso sui caratteri ereditari e la predisposizione personale al delitto. Nel 1912 fu nominato senatore. Antifascista, si oppose nel 1924 all’approvazione di leggi fasciste. Presidente dell’Unione Nazionale, fondata da Giovanni Amendola, diresse il congresso di Roma dopo il delitto Matteotti. Per il suo antifascismo e il suo mancato giuramento al regime, fu perseguitato e destituito dalla cattedra universitaria.
Opere
• Sulla dottrina della Novazione. Appunti di diritto romano, Cagliari, Tipografia Timon, 1880.
• L’equità e il metodo nel concetto dei giureconsulti romani, Macerata, 1881.
• Appello penale (romano), s.l., s.n., 1885.
• L'azione popolare: studio di diritto romano ed attuale, Torino, UTET, 1894 (in ed. anast. Roma, L'Erma di Bretschneider, 1972).
• Ancora sulle servitù sopra ed a favore di fondi nullus, Milano, Società Editrice Libraria, 1896.
• Antioco Loru, Milano, Società Editrice Libraria, 1899.
• Il buon padre di famiglia nella teoria della colpa, Napoli, Tipografiadella Regia Università, 1901.
• Un biennio di rettorato, 1905-1907, relazione, Napoli, Tipografiadella Regia Università, 1907.
Bibliografia
• R. BONU, Scrittori sardi, Sassari, Gallizzi, 1961, vol. II, pp. 477, 492.