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Collana: Scrittori sardi
Anno: 2005
Dimensione: 12x19 cm
Pagine: 572
Prezzo: € 22,00
ISBN: 88-8467-260-0
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documento testuale

Dino Manca

Salvatore Farina
Il carteggio Farina - De Gubernatis (1870-1913)
a cura di Dino Manca

L'autore

Salvatore Farina nacque a Sorso nel 1846. Trasferitosi con la famiglia in Piemonte, visse prima a Casale Monferrato, poi a Pavia, dove si laureò in Leggi, infine a Torino. Dopo il matrimonio con Cristina Sartoris si stabilì a Milano, dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1918. Amico di illustri scrittori, tra cui Tarchetti, Verga, De Amicis e Giacosa, cominciò a praticare l’esercizio letterario come giornalista, romanziere, autore teatrale, direttore della “Gazzetta Musicale” e della “Rivista minima”. Verga, nel 1880, gli dedicò una lettera con la premessa alla novella L’amante di Gramigna, sorta di manifesto poetico del grande scrittore siciliano. I romanzi di Farina, oltre cinquanta, ebbero grande fortuna di pubblico e di critica, in particolare in Germania, dove l’autore fu salutato come il Dickens italiano.

Il curatore

Dino Manca (Nuoro 1965), insegna Italiano e Latino al Liceo Scientifico “G. Spano” di Sassari ed è docente a contratto di Letteratura e filologia sarda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari. Ha scritto su diversi autori sardi. Per il Centro di Studi Filologici Sardi ha curato l’edizione critica della più antica opera letteraria in lingua sarda: Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Prothu et Januariu, poemetto del XVI secolo dell’arcivescovo Antonio Cano.

L'opera

Il carteggio Farina-De Gubernatis, rimasto fino ad oggi inedito e conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, riveste un alto valore storico e culturale, per l’arco di tempo coperto, per le informazioni in esso contenute, per i fatti e i personaggi menzionati, e, naturalmente, per l’importanza avuta, nell’Italia dell’epoca, tanto dallo scrittore sardo quanto dall’intellettuale torinese. Dal carteggio emerge senza fraintendimenti di sorta l’esistenza, tra i due, di un vero e proprio sodalizio, di un legame affettivo e di una comunanza di intenti e di ideali durati quasi cinquant’anni. Un lungo periodo durante il quale le vicende personali, le tranches de vie, inevitabilmente segnate da molteplici risvolti intellettuali e umani, si intrecciano significativamente con aspetti salienti della vita culturale e letteraria dell’Italia e dell’Europa a cavallo tra i due secoli.

 
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