Il poeta-traduttore, nato a Nuoro nel 1926 e morto a Bologna nel 1975, compose, nella sua prima veste, la silloge Lingua e dialetto. Poesie bilingui, unico suo testo edito e dedicato al padre Predu, altro illustre poeta; e nella seconda si preoccupò di tradurre numerose opere, fra le quali, nel volume, vengono esaminati i dattiloscritti di quelle dai testi francesi Poésie ininterrompue di Paul Eluard e Le Cimitière marin di Paul Valéry. La scelta sui due autori francofoni fatta da Mura, è ben legittimata dal curatore: "il desiderio di cimentarsi con opere che lo impegnassero alla ricerca delle possibilità della sua lingua di rendere le sfumature di cui erano capaci altre lingue di maggior prestigio". E altrove aggiunge: "Era chiara in lui la consapevolezza che, per arricchire e rivitalizzare una lingua, occorreva esercitarla nel confronto con altre tradizioni culturali, ignorando quell'inerzia che vedeva la lingua sarda sempre più relegata in ambiti situazionali assai ristretti". Un impegno forte quindi quello assunto dal poeta che mira realmente all'arricchimento della propria lingua madre, quella della tradizione orale e della stessa poesia, con un approccio moderno, libero da pregiudizi e chiusure.
Degli esercizi di passaggio da una lingua all'altra compiuti dal poeta nuorese, con l'emblematico titolo Tràdere, tradurre, tradire, Caocci si era già occupato in un saggio sulla rivista "La grotta della vipera", nel quale poneva in evidenza i due binomi tradizione/traduzione e tradurre/tradire. Fin da quel contributo del 1999, l'autore aveva manifestato la propria prossimità a un approccio filologico del testo secondo le indicazioni della genetica francese, che mira a ricostruire il percorso creativo dello scrittore. Così, anche in Poesia ininterrompia e Campusantu marinu, il lettore, grazie alla scelta di un apparato positivo, può avvicinarsi al testo, ricostruendone e comprendendo il labor limae dell'autore, sempre supportato dal curatore che aggiunge una ricca introduzione e una dettagliata descrizione dei dattiloscritti di Mura, accludendo in appendice i testi in lingua originale.
Simona Pilia