Nacque a Sassari nel 1825.

Laureatosi in medicina in ancor giovanissima età, si applicò alla scienza chirurgica ove emerse distinguendosi come uno dei più abili operatori. Né trascurò gli altri rami della medicina. Ebbe la cattedra di chirurgia nell’Università di Sassari prima e poscia in quella di Cagliari. In entrambe queste città si fece una scelta e numerosa clientela, talché nei consulti medici di importanza, fu sempre chiamato a pronunziare il suo autorevole e quasi sempre ascoltato parere. Uomo dagli alti e maestosi ideali, egli amò la scienza e la patria, per modo che seppe da esse – che furono l’obbiettivo costante della sua esistenza – attingere quell’ardore e quella fede che caratterizzarono la sua operosa ed utile vita. Fisso in uno stesso concetto, l’Umana adorò la scienza per illustrare la patria, come idolatrò questa perché onorava quella. Desideroso di spaziare in ancora più vasti, se non più sereni campi, egli volle dedicarsi alla politica. Il collegio d’Alghero lo mandava per la prima volta al Parlamento, durante la XI legislatura e lo riconfermava nelle due successive. Ma all’ultima non poté sedere alla Camera per eccedenza del numero dei professori eletti deputati. Resosi vacante nel 1877 il collegio d’Ozieri per la morte del Sulis, fu chiamato a succedere a questi. La sua vita parlamentare fu assai lodevole quanto attiva. Egli fece parte di molte Giunte e Commissioni. Fu pure presidente degli uffizi della Camera nella quale si acquistò rinomanza, distinguendosi per le sue dotte relazioni e per la sua eloquenza. Lasciò alcuni scritti scientifici.

Morì in Cagliari il 16 novembre 1887, compianto.