Commedia in due Atti
ATTO PRIMO
L'UOMO
Personaggi. Carlo - Linda - Fanny - Giselda - Elena - Veneranda.
PROLOGO
L'uomo è il re del Creato! Disse l'avo
Mio, che sapea di lettere;
Sarà - ma chi lo crede,
Quando l'uom lo si vede
Or delle bestie, or delle cose schiavo?
COMMEDIA
Carlo è povero, è pigro, è senza testa,
E non sa come vivere;
Cercando una consorte
A cinque fa la corte,
E comincia pertanto la sua inchiesta.
Linda è amabile, cara, e assai vivace;
Ha grazia e molto spirito;
Carlo la guarda, e dice:
" - Non mi farà felice:
"Donna che parla troppo non mi piace!
***
Le guancie di Fanny si fan di foco,
Tanto è modesta e timida;
Carlo dice: " - l'amore
"Non vuol tanto pudore!
"Fanny non amo perché parla poco!
***
Giselda è una bellezza - bella come
La Venere dei Medici;
Carlo è di lei invaghito,
Ma dice: " - un buon marito
"A moglie troppo bella non dà il nome!
***
Elena sa il tedesco, canta bene,
Dipinge, suona il cembalo,
Ed è saggia e virtuosa;
Carlo grida: " - una sposa
"Che ne sa più di me?... non mi conviene!
***
Brutta, sciocca, ignorante è Veneranda,
Ma ereditò da un parroco
Duecentomila lire;
Carlo non sa mentire,
E dice a tutti: - è il Ciel che me la manda!
"Ha vinto amor! convien che a lei m'inchini.
La bellezza, lo spirito,
L'onore e l'istruzione
Son chiacchiere e illusione:
La buona moglie è quella che ha quattrini!"
(Parlano tutte meno Carlo e Veneranda)
EPILOGO
Diceva un gran filosofo: - il lavoro
È la virtù dell'asino!
Un uomo spiritoso
Deve stare in riposo:
Spetta alla donna procacciar dell'oro!
Virtù, modestia, onor? - son cose ignote;
Or, colle scarse rendite
Che dan commerci e impieghi,
Non v'ha gonzo che nieghi
Che l'avvenir dei giovani è una dote!
ATTO SECONDO
LA DONNA
Personaggi. - Lidia - Alfredo - Egidio - Arturo - Ruggero - Anacleto
PROLOGO
Accanto al focolar dicea mio avolo:
" - È tanto astuto Satana
Che quasi burlò Dio! - "
Sarà; ma a parer mio
La donna ne sa dieci più del diavolo!
COMMEDIA
Chiusa ne' suoi pensier, sospira e geme
Lidia, che è bella e giovane.
Intorno a lei smanianti,
Stanno i suoi cinque amanti
Discordi, e uniti in una sola speme.
***
Si avanza Alfredo; e a lei, che è tanto buona,
Svela con versi teneri
La fiamma sua si pura; -
Lidia, per sua sventura,
Odia il verso che dice e che non suona!
***
Si avanza Egidio; al piè di Lidia cade
E le offre i suoi garofani
Colti sul primo albore; -
Ma Lidia odia l'amore
Che vive di profumi e di rugiade!
***
Si avanza Arturo e dice: - Angelo mio,
Io t'offro tutta l'anima:
Altro non ho! - deh, m'ama! - "
Lidia è un'onesta dama,
Né vuol da lui ciò che appartiene a Dio!
***
Si avanza allor Ruggero, e le presenta
Uno spillo, un ventaglio
E un ombrellin di seta; -
Ma Lidia è poco lieta,
E dice a lui: - non sono ancor contenta! - "
***
Sciocco e ignorante a Lidia offre Anacleto
Oro, diamanti, ed abiti; -
Lidia sorride, e accetta;
Poi dice: " - il premio spetta
A chi d'amor comprese il gran segreto!.
***
D'Anacleto son schiava, ed io l'adoro!
Non voglio canti e musiche,
Versi non vo', ne' fiori,
Né celestiali amori:
Io vo' carrozze, e servi, e gemme, ed oro! - "
(Partono tutti, meno Lidia e Anacleto)
EPILOGO
Il vecchio Fausto, ch'era assai istruito,
Disse un dì a Mefistofele:
" - Dammi beltà e vigore
Ed io farò all'amore! -"
E quegli a lui: - sei un asino vestito!
"Per far l'amore, in questa vostra vita,
Non basta l'esser giovani,
Né basta l'esser belli:
Ci vogliono gioielli
Per conquistare il cor di Margherita! - "
(La tela non cala mai!)