Necrologia per il Cav. Paolo Soro
Enrico Costa
Il Cav. Paolo Soro, già Professore di Morale alla nostra Università, era un ottimo cittadino ed un sacerdote esemplare.
Già da qualche mese un'acuta puntura al cuore gli aveva predetto il suo triste fine, ma il Soro aspettava, rassegnato, il suo destino e si piaceva intrattenersi cogli amici, parlando a lungo di lettere, scienze, ed arti, di cui molto si dilettava.
Nella mattina del 28 Novembre egli accusò un sensibile benessere, e si mostrò di buon umore. Verso le tre pomeridiane, dopo lette alcune poesie del Giusti (poeta suo favorito) il Soro conversava con un suo intimo amico e parente, quando il solito malore lo colse improvviso. Posò il capo sul guanciale, come se volesse dormire... ma oime! quel sonno doveva essere ben duro, poiché il pianto disperato di una cara nipote non potè turbarlo un solo istante!
Fu compianto da tutti indistintamente, poiché i buoni si fanno amare da tutti, qualunque ne siano i principii politici e religiosi; ed anche noi consacriamo queste poche righe alla memoria di quel buon vecchio settantenne che, pochi giorni appena prima di morire, ci aveva promesso di largamente cooperare per il nostro giornale, scrivendo una serie di articoli di Agricoltura sarda, studio suo prediletto.
Gli uomini come il Soro non si possono mai dimenticare!
Già da qualche mese un'acuta puntura al cuore gli aveva predetto il suo triste fine, ma il Soro aspettava, rassegnato, il suo destino e si piaceva intrattenersi cogli amici, parlando a lungo di lettere, scienze, ed arti, di cui molto si dilettava.
Nella mattina del 28 Novembre egli accusò un sensibile benessere, e si mostrò di buon umore. Verso le tre pomeridiane, dopo lette alcune poesie del Giusti (poeta suo favorito) il Soro conversava con un suo intimo amico e parente, quando il solito malore lo colse improvviso. Posò il capo sul guanciale, come se volesse dormire... ma oime! quel sonno doveva essere ben duro, poiché il pianto disperato di una cara nipote non potè turbarlo un solo istante!
Fu compianto da tutti indistintamente, poiché i buoni si fanno amare da tutti, qualunque ne siano i principii politici e religiosi; ed anche noi consacriamo queste poche righe alla memoria di quel buon vecchio settantenne che, pochi giorni appena prima di morire, ci aveva promesso di largamente cooperare per il nostro giornale, scrivendo una serie di articoli di Agricoltura sarda, studio suo prediletto.
Gli uomini come il Soro non si possono mai dimenticare!